Assenzio 1837

HG

INTRODUZIONE:

Questo assenzio HG distillato in Canada si propone come replica dello storico Berger. Ora, io non ho mai avuto il piacere e l'opportunità di assaggiare l'originale, ma tra i vintage è quello che in assoluto più bramo, dal momento che il Verte Suisse della Jade – anch'esso replica del Berger – è forse in assoluto il mio assenzio preferito (penso in particolare e con nostalgia a quella vecchia batch del 2006). Questo 1873, pur mantenendo un suo profilo individuale, me l'ha ricordato molto, e non ho quindi potuto fare a meno di adorarlo.
Prima di cominciare, dunque, vorrei ringraziare sentitamente Eros per avermene fatto avere un campione e Ken per il suo lavoro (oltre che per la piacevole chiacchierata).
Aggiungo inoltre che il sample che ho avuto il piacere di assaggiare risale al 2010, e quindi le mie opinioni sono strettamente inerenti a quella versione.

Assenzio 1873

 

COLORE:
Un ambrato molto intenso, molto acceso ma perfettamente trasparente, davvero bello. Essendo passati sette anni, è possibile che un tempo fosse più verde; in ogni caso, questo colore antico fa la sua figura.
A diluizione avvenuta riemerge un po' di verde, ma a dominare è un bellissimo color panna, reso particolarmente invitante dall'opacità cremosa.

LOUCHE:
Né troppo rapido né troppo lento, il louche si sviluppa perfettamente ed è un piacere da guardare. Oil trails molto visibili, top layer non definitissimo ma comunque ben presente. Molto più di quanto non sembri in foto: lì purtroppo, ancora una volta, è ma mia totale incapacità nel riuscire a scattare nel momento più giusto.
A louche avvenuto, la consistenza è perfetta: l'assenzio è denso e cremoso senza esagerare, il cucchiaino invisibile nel bicchiere.

Assenzio 1873

Assenzio 1873

Assenzio 1873

AROMA:
Già molto intenso da puro, l'odore si sprigiona completamente a diluizione avvenuta, avvolgendo la stanza intera. Da puro emergono soprattutto l'artemisia e l'anice, con un tocco pungente dato dall'alcool; dopo il louche tali aromi si intensificano, ma emerge anche una forte nota floreale (data probabilmente dall'issopo) che perfettamente si sposa con tutto il resto. Gradevolissimo e davvero molto intenso.

AL PALATO:
Morbido e vellutato, alcool avvertibile ma niente affatto fastidioso, si beve che è un piacere. Gli ingredienti sono ben bilanciati, l'artemisia in primo piano, ma non sovrastante, concede ad ogni sapore di emergere. Si avverte una nota pungente, data forse dall'anice stellato o dal coriandolo, molto piacevole e molto gradita dal mio gusto personale. Il sapore e la consistenza riempiono la bocca, accompagnano con morbidezza sorso dopo sorso e lasciano la voglia, una volta terminato, di berne dell'altro, cosa che di rado mi capita con assenzi particolarmente corposi.
La persistenza aromatica è di per sé ottima, ma è specialmente qui che ho avuto l'impressione di avvertire l'anice stellato. Non l'ho mai considerato un male, anzi: se non presente in quantità esagerate lo apprezzo molto. Purtroppo però, come ho avuto modo di constatare in altri assenzi in cui era presente (penso in particolar modo a L'Enjôleuse), a bevuta terminata tende a diventare predominante: piano piano gli altri sapori scompaiono, e resta soltanto l'anice. Anche questo 1873 non fa eccezione, sebbene in questo caso anche gli altri ingredienti non tengano niente affatto male.

CONSIDERAZIONI FINALI:
Una bevuta fantastica, davvero. Avevo già sentito parlare di questo assenzio, e sempre bene, ma devo ammettere che è andato ugualmente oltre le mie aspettative. Il punto più interessante è il fatto che si tratti della versione 2010: avendo già trovato questa eccellente, e sapendo che in seguito la ricetta è stata perfezionata, mi resta la curiosità di provarne le versioni più recenti. Mi auguro di averne la possibilità.

Assenzio 1873

Michele Ridella
Michele Ridella