La Maison Fontaine Verte Absinthe

Recensione assenzi Verte

È difficile per me approcciare questo absinthe, soprattutto dopo il buon ricordo lasciatomi dal suo omologo blanche, ma devo dire che le impressioni verso questo verte non possono che essere diametralmente opposte.
All’apertura della bottiglia si percepisce immediatamente un aroma dolciastro e di menta, che mi hanno ricordato altri prodotti usciti dalla distilleria Pernot, nella quale questo assenzio è nato; versato nel bicchiere, un bel tarragona, la situazione non migliora molto…sempre la solita menta molto invasiva, ormai un dogma nei verte a bassa gradazione alcoolica di casa Pernot, basti ricordare ad esempio il Berthe de Joux, artemisia e una nota di melissa.

 

COLORE:
Il colore da puro è un bel verde chiaro ma intenso e brillante, piuttosto estetico VOTO: 7
Durante l’aggiunta d’acqua si intensificano gli aromi di menta, anice e finocchio, si nota un sentore di melissa e di vaniglia.

LOUCHE:
Il louche inizia immediatamente, si denota una discreta corposità di olii ma, pur essendo all’inizio piuttosto “educato” quasi subito si “confonde”, non si distinguono più gli oil trails ed il complesso assomiglia di più al louche di un pastis che di un assenzio ben fatto, quasi assente il top layer. VOTO: 6

COLORE FINALE:
Il colore finale è un bel verde opalino di media intensità, direi sufficientemente estetico. Opacizza completamente. VOTO: 7

ASSAGGIO:
L’assaggio, per un absinthe che sulla bottiglia riporta la dicitura: “Finest french Absinthe”, è a mio avviso piuttosto deludente.
La Maison Fontaine verte ha un gusto piuttosto piatto, con un’holy trinity timida sovrastata da un aroma di menta invadente. La melissa della quale in purezza si percepiva l’odore è praticamente assente; l’anice ed il finocchio sono ben bilanciati fra loro ma risentono della presenza della stra citata menta che tende a coprire gli altri aromi. Si percepisce anche un sentore di Anice stellato che francamente non mi fa impazzire e che tende a “dolcificare” il gusto finale. Decisamente poco spesso al palato, non si fa certo ricordare per una persistenza aromatica degna di nota… VOTO: 5/6

CONSIDERAZIONI FINALI:
Per concludere…un assenzio che personalmente mi ha deluso, privo sia di originalità, che in qualche modo si denotava nel suo parente blanche, che di gusto tout court. La Maison fontaine Verte non aggiunge assolutamente nulla al panorama assenziofilo, non mi sentirei di consigliarlo, ma se proprio dovessi farlo mi orienterei verso un absintheur che ricercasse un prodotto sicuramente non complesso e stancante per il palato, che ami i gusti simil aperitivo, magari da consumare nel periodo estivo (anche se, menta per menta, meglio una bella granita…).

VOTO FINALE: 6-

Marco Tonarelli
Marco Tonarelli