Bourgeois 55 Absinthe

Recensione assenzi Verte

ASSENZIO: Bourgeois 

GRADAZIONE ALCOLICA: 55% vol. 

DISTILLERIA: Emile Pernot 

TIPOLOGIA: verte 

FORMATO: 50cl

Presentazione: Un grazioso (e leggermente più economico) formato da 50cl., con vetro scuro e tappo in sughero. Sicuramente molto (storicamente) accattivante l’etichetta, che ripropone uno degli “affiche” più belli e rappresentativi del 1900.
Creata dai fratelli Morgue per la famosa distilleria Bourgeois di Pontarlier, riprende lo stesso background utilizzato da C. Maire per la celebre litrografia/pubblicità del Pernod Fils: tavolo, bicchiere, bottiglia, caraffa e soprattutto il giornale di Pontarlier. Visto che furono scattate anche diverse foto su questo soggetto, è presumibile che il bicchiere, in realtà, contenesse latte e non assenzio, vista l’idiosincrasia dei gatti nei confronti della bevanda.
Se escludiamo l’etichetta, a differenza degli assenzi Jade, non si può considerare il Bourgeois come l’erede dell’omonimo storico, visto che come avrò modo di spiegare, le sue caratteristiche sono quelle, piuttosto tipiche e facilmente riconoscibili, degli assenzi Pernot recenti di seconda generazione.

 

COLORE: 7/10

Pre-diluizione:
Verde piuttosto saturo con riflessi giallognoli, non perfettamente trasparente. 3/5
Post-diluizione:
La tinta tendenzialmente sul verde lascia spazio a una colorazione più sul giallognolo. 4/5

 

LOUCHE: 16/20

Sviluppo: Un ottimo louche, sicuramente siamo su un altro livello rispetto all’Un Emile e ai Pernot della prima generazione post-bando. Evoluzione oil trails e top layer assolutamente convincenti. 8

Consistenza: Opacizza completamente. Spessore e cremosità non da record, ma abbastanza inusuali, a questi livelli, sui Pernot di qualche anno fa (il primo convincente era il Doubs). 8

 

AROMA: 22/30.

Puro: Piuttosto discreto e delicato, forse anche a causa della (relativamente) bassa gradazione, gradevole e bilanciato; alcol (a differenza dell’Un Emile) non pungente, holy trinity abbastanza riconoscibile, note di menta. 11/15
Diluito: Conserva sostanzialmente lo stesso equilibrio, ma in formato forse troppo discreto: a differenza di altri assenzi, il Bourgeois non riempie certamente l’ambiente di aromi. 11/15

AL PALATO: 30/40.

Profilo aromatico: Fresco e vagamente balsamico; paradossalmente, l’alcool è più presente dopo la diluizione, mentre l’equilibrio tende ad essere un po’ (falsato e) sbilanciato sulla menta, come da ultima (e dal sottoscritto non gradita) tradizione Pernot iniziata col Vieux Pontarlier.
Persistenza aromatica: Buona persistenza aromatica, che risente tuttavia delle considerazioni di cui sopra.

 

CONSIDERAZIONI E VOTO FINALE: 75/100.

Per alcuni aspetti migliora decisamente il classico (e amato) Un Emile, soprattutto per quel che riguarda louche e nota (pungente) dell’alcol.
Il tallone di Achille, che ritrovo, dal più al meno, in quasi tutte le ultime creazioni della Pernot, è un (retro)gusto di menta che non a tutti potrebbe piacere e che obiettivamente va a snaturare/sbilanciare l’equilibrio generale.

Eros
Eros