L'Entêté Absinthe - la "testardaggine" di riprodurre l'assenzio di un tempo

Recensione assenzi Verte


L'Entêté Absinthe
L’Entêté è l’assenzio della distilleria Combier prodotto dalla fine del 2013. Il nome, che in italiano significa “Il Testardo”, deriva appunto dalla “testardaggine” del sul distillatore Franck Choisne (proprietario della distilleria dal 2001) per le sue lotte nella quali era, insieme ad altri, personalmente coinvolto, per cercare di ripristinare la produzione e la diffusione di assenzio autentico con ricette originali e storiche. In particolare per far modificare una legge francese del 1988 che limitava l’uso del finocchio e, successivamente, per aver preso parte a far rimuovere un'altra legge discriminante che vietava l’uso del termine “Absinthe” sulle etichette.

 

È quindi grazie anche a Franck Choisne se oggi, quando non ingannati dai numerosi surrogati, possiamo avere la possibilità di gustare assenzio autentico. E questo assenzio vuole infatti essere un omaggio alla delicatezza e freschezza dell’assenzio originale, come veniva proposto tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. 

 È un assenzio verde a 62° distillato a partire da anice verde della Spagna, finocchio dalla Provenza e Assenzio Maggiore coltivato in prossimità della distilleria da una pianta madre di Mièges. La maggior parte delle altre piante sono coltivate sempre in Francia, nella regione di Baugeois.

 Viene prodotto nella storica distilleria Combier costruita nel 1834 a Samur (Francia) progettata da Gustave Eiffel qualche anno prima che progettasse l’omonima torre, ed è distillato utilizzando i centenari alambicchi in rame che un tempo venivano adoperati per lo storico Pernod Fils (l’assenzio più bevuto di tutti i tempi), e che oggi vengono ancora impiegati anche per produrre gli assenzi della Jade Liqueurs, ricreando fedelmente, dopo decenni di ricerca, alcune specifiche marche di assenzio pre-bando.

L’Entêté si presenta in una confezione abbastanza eccentrica, una scatola di cartone di uno spiccante color fucsia che custodisce la bottiglia dalla forma bassa e cicciotta, abbastanza insolita per un assenzio e più simile a quelle utilizzate per il whisky o per antiche bottiglie da farmacia. Con vetro scuro (ottimo per proteggere il contenuto dalla luce) e tappo a T di sughero.

 Le istruzioni poste sulla scatola indicano il corretto (ed unico) metodo di preparazione con acqua ghiacciata, con qualche istruzione però sconsigliabile: “Versare [l’assenzio] lentamente su una zolletta di zucchero posta su un cucchiaio forato sopra il bicchiere […]”. Sebbene è invece più opportuno versare prima l’assenzio nel bicchiere, mentre sulla zolletta di zucchero (ammesso che si voglia utilizzarla) versarvici solo acqua ghiacciata.

 L’etichetta semplice ma emblematica è in bianco e nero con veri strappi lungo i bordi, ricorda senza dubbio qualcosa di antico, di un’epoca passata, un quotidiano stropicciato o un vecchio manifesto ritrovato in cantina. Anche esteticamente quindi (rap)presenta da subito ciò che il contenuto vuole essere, un tradizionale assenzio come quelli del passato, distillato con metodi, ingredienti e strumenti che sono esattamente gli stessi di quelli che venivano utilizzati un secolo fa, durante la “Belle Époque” (dell’assenzio).


Valutazione dell'absinthe L’Entêté

 Assenzio: L’Entêté

Batch: 2013

 Distilleria: Combier / Franck Choisne

 Tipologia: Verte

 

Colore - Voto: 7/10

Pre-diluizione: Verdino con riflessi gialli, abbastanza brillante.
Post-diluizione: Mantiene le note verdi ma più scuro ed opaco, qualche iridescenza perlata.

 

Louche - Voto: 12/20

 Sviluppo: Qualcuno con questo assenzio non è riuscito ad ottenere un buon intorpidimento, ma con un po’ di attenzione e regolando bene il getto d’acqua, preferibilmente goccia a goccia, si ottiene un buon louche. 
È infatti molto lento, quasi impercettibile all’inizio, parte fievolmente un’opalescenza dal basso mentre un netto top layer si prolunga per un po’.
Una lenta “nuvola” sorge dal fondo del bicchiere e come una nebbia si propaga verso l’alto, con una affascinante lentezza che piacerebbe molto alle contemplazioni degli artisti dell’800.

 Consistenza: Alla fine opacizza completamente in modo lineare e compatto.

 

 Aroma – Voto: 25/30

Puro: Sentore di alcol abbastanza pungente ma non fastidioso. Leggermente erbaceo e silvestre.

 Diluito: Come una magia che solo la preparazione di un bicchiere di assenzio può dare, dal nulla si manifesta meravigliosamente un’inebriante ed incomparabile profumo, che sempre più si espande rendendosi percettibile anche a distanza. Odorando il bicchiere più da vicino spiccano delle note di anice e finocchio.

 

Al palato – Voto: 32/40

 Profilo aromatico: Molto armonioso in bocca, scatena un insieme di sapori e di erbe di qualità che riempie il palato, si avverte la dolcezza dell’assenzio e poi l’anice, il finocchio e l’issopo.

 Persistenza aromatica: I sapori di assenzio, finocchio e issopo si mantengono tra la lingua ed il palato. Rimane per qualche secondo un’impronta leggermente pungente sulla lingua ma non troppo, conviene comunque attendere almeno qualche istante prima di deliziarsi con un altro sorso.

 

Considerazioni e Voto finale – Voto finale: 76

 Un assenzio classico, semplice e “tradizionale”, di qualità paragonabile ad altri ottimi assenzi che seguono molto fedelmente la produzione storica ma con una sua personalità distintiva. Si basa infatti su una ricetta antica adattata all’idea personale del distillatore Franck Choisne.

È un assenzio che rispetta fedelmente ciò che era l’assenzio originale, come veniva servito tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, ed è distillato proprio negli stessi alambicchi antichi nei quali, fino al 1915, veniva distillato lo storico “Pernod Fils”, il primo ed il più diffuso assenzio di sempre.

 L’Entêté è senza dubbio interessante e consigliabile sia ad assenziofili esperti sia a chi vuole avvicinarsi per la prima volta all’assenzio e capire sin da subito cosa si beveva in Europa nel periodo della sua massima diffusione.

 

Andrea Sica
Andrea Sica