Doubs Mystique Absinthe

Recensione assenzi Verte

Di Michele Ridella

Doubs Mystique AbsintheASSENZIO: Doubs Mystique
GRADAZIONE ALCOLICA: 65%
DISTILLERIA: Emile Pernot
TIPOLOGIA: Verte

 

INTRODUZIONE

Il Doubs Mystique è un assenzio che ha attratto la mia curiosità per qualche tempo, senza che sapessi bene perché. E, come molte delle cose che attraggono la mia curiosità (si tratti di assenzi o meno) sembrava non potessi averlo: fuori produzione. Poi ho scoperto Caves du Roy, dove ho trovato alcuni assenzi fuori produzione e, tra questi, il Doubs; appena si è presentata la giusta occasione, ne ho approfittato.

 

 

 

PRESENTAZIONE
Pessima sotto quasi ogni punto di vista: è salvabile giusto il vetro scuro, nulla di più. Bottiglia dalla forma atipica ed etichetta trasparente simil-adesivo fanno somigliare il Doubs Mystique più a un olio da tavola, che a un assenzio; oppure a un “assenzio” (aggiungere virgolette a piacimento) di scuola praghese. La forma della bottiglia risulta anche poco pratica quando si tratta di versare l’assenzio nel bicchiere. Ma le similitudini con l’olio da tavola non finiscono qui: esattamente come l’olio da tavola, anche il Doubs ha uno di quei tappi in metallo di pessima qualità che, una volta aperta la bottiglia, non si riavvita più del tutto, finendo per girare a vuoto. Si consiglia di sostituirlo al più presto con uno in sughero.


COLORE 9/10
Pre-diluizione:
Non c’è una data sulla bottiglia e non so esattamente da quanto tempo il Doubs Mystiue sia fuori produzione, ma se dico almeno due anni ci prendo, giusto? Bene: in questi due anni il suo verde è rimasto intatto, ed è uno dei verdi più convincenti che mi siano capitati sotto mano. Acceso come i prodotti Matter, ma meno monotono. Trasparente e ricco di sfumature, davvero niente da ridire. [5]
Post-diluizione:
Contrariamente ad altri assenzi, anche dopo la diluizione conserva il suo bel verde acceso. Piacevole alla vista, sebbene il louche non proprio deciso lo renda traslucido [4]

 

LOUCHE 13/20
Sviluppo:
Piuttosto lento e con bellissime oil trails, come molti altri prodotti Pernot finisce per non opacizzare completamente. Soddisfa comunque sufficientemente, un bel gradino sopra il Minette e nel complesso accostabile all’Un Emile e al Rubis, forse appena meno convincente. Consigliatissima una preparazione goccia a goccia. [6,5]
Consistenza:
Né troppo sottile né troppo denso. E’ bene prestare attenzione a non aggiungere troppa acqua. [6,5]

 

AROMA 25/30
Puro:
Artemisia e anice in prima linea, ma subito dietro si ha l’idea di un amalgama piuttosto vario e piacevole. [12]
Diluito:
Artemisia e anice spingono ancora più in avanti, compare anche un profumo mentolato prima indistinguibile, il resto rimane sullo sfondo. L’aroma si sprigiona con intensità all’aggiunta di ogni goccia e riempie la stanza. [13]

 

AL PALATO 33/40
Profilo aromatico:
Di nuovo, artemisia e anice sono i protagonisti, entrambi di ottima qualità. Prevalentemente erbaceo con un tocco di floreale che si sembra spostarsi un po’ in avanti a ogni sorso, lo sfondo emerge più di quanto facesse all’aroma, dando a questo assenzio un sapore classico e abbastanza vario. La menta aggiunge un tocco rinfrescante senza essere invadente. Si sente un po’ l’alcool, ma senza esagerare; ritengo anzi che doni al Doubs un che di pungente che, nel complesso, ci sta anche bene. Si beve con estrema facilità, un sorso tira l’altro. [16]
Persistenza aromatica:
Ottima davvero. Prevalgono l’artemisia e il tocco floreale, l’alcool si fa da parte. Riempie la bocca senza intorpidire la lingua. [17]

 

CONSIDERAZIONI FINALI
Une bellissima sorpresa, un prodotto anche migliore di quanto mi aspettassi, adatto come assenzio da tutti i giorni tanto quanto come assenzio da meditazione: unisce eccellentemente semplicità di bevuta a complessità del sapore. Unica vera nota dolente, oltre all’orrenda bottiglia, è il louche. Vedrò di centellinarmelo.

 

VOTO FINALE
Un 80 tondo tondo. Verrebbe voglia di abbassarglielo di un punticino così, giusto per sfregio, per punirlo della pessima presentazione. Ma in fondo l’abito non fa il monaco, quindi non mi accanisco.

Assenzio Italia
Assenzio Italia