Foto di Kyra Laihiala
Comparso sul mercato da pochi giorni, il Terminus Oxygénée va a completare la prestigiosa gamma degli assenzi Jade, una piccola e dinamica azienda guidata da Ted Breaux, che nasce dalla volontà, in un periodo in cui non era ben chiaro cosa fosse un assenzio autentico, di riprodurre il più fedelmente possibile i migliori absinthe del passato: il 1901 nasce infatti come replica del Pernod Fils (successivamente si è deciso di non citare direttamente il riferimento storico e di sostituire l’etichetta originale per evitare guerre con l’azienda Pernod, tutt’ora operativa e sempre pronta, un tempo come oggi, a far valere i suoi diritti attraverso i tribunali); poi troviamo l’Edouard, replica dell’Edouard Pernod, il Verte Suisse (oggi C.F. Berger o 1898), rifacimento dello storico Berger e infine il Nouvelle Orleans, un assenzio più particolare, che si rifa a una ricetta americana e che tutt’ora rimane un riferimento assoluto per la preparazione dei cocktail storici più famosi a base di assenzio come il Sazerac.
Alcuni di voi potrebbero quindi pensare (confesso di averlo pensato anch’io) che il Terminus Oxygénée nasca come replica dell’omonimo assenzio “bienfaisante” della belle Epoque, ma in realtà non è così: “terminus” indica semplicemente che si tratta dell’ultimo assenzio della linea Jade, e vuole rendere omaggio non tanto allo storico Terminus ma all’Oxygénée Cusenier, padre di tutti gli assenzi ossigenati.