Il rituale di preparazione dell'Assenzio è un processo affascinante che risale al XIX secolo e richiede del tempo e attenzione. È accurato dire che la differenza tra un Assenzio autentico e uno dei classici liquori commerciali è la stessa che sussiste tra un sigaro e una sigaretta. Imparare come si beve l'Assenzio nel modo corretto, seguendo attentamente i passaggi, è fondamentale per apprezzare appieno il sapore e l'aroma di questo distillato unico.
Come viene servito l'Assenzio
- Versare l'Assenzio
Inizia versando una dose di circa 3 cl di Assenzio in un bicchiere. - Aggiungere lo zucchero (facoltativo)
Se desideri addolcire l'Assenzio, posiziona un cucchiaio forato (cucchiaio per Assenzio) sopra il bicchiere appoggiando su di esso una zolletta di zucchero. - Versare l'acqua ghiacciata
Versa molto lentamente acqua ghiacciata nel bicchiere. Se hai posizionato lo zucchero versa l'acqua sulla zolletta, in modo che lo zucchero si sciolga gradualmente e cada nel bicchiere con l'Assenzio.
Questa operazione può essere effettuata utilizzando una caraffa, una bottiglia d'acqua, una fontana per assenzio o altri accessori appositamente progettati.
La lenta diluizione con acqua ghiacciata non solo modifica l'aspetto dell'Assenzio rendendolo opalescente, ma ne esalta anche i complessi aromi, altrimenti non percettibili nell'assenzio non diluito, rendendo l'esperienza di degustazione unica e personale. - Regolare la diluizione
La quantità di acqua da aggiungere varia in base ai gusti personali, ma generalmente si consigliano da 3 a 5 parti di acqua per una parte di Assenzio. È importante permettere all'Assenzio di completare il louche (l'intorbidimento che rende l'assenzio lattiginoso), perché altrimenti alcuni degli aromi potrebbero non essere completamente apprezzabili durante la degustazione. Quando l'Assenzio ha completato il louche, ovvero quando il colore dell'Assenzio nel bicchiere è tutto omogeneo, è possibile fermarsi oppure aggiungere ulteriore acqua secondo le proprie preferenze.
Gli accessori
Per la preparazione di un assenzio sono necessari:
- Assenzio autentico
- Bicchiere (possibilmente bicchiere da assenzio)
- Acqua ghiacciata
- Cucchiaio da assenzio (facoltativo)
- Zolletta di zucchero (facoltativa)
- Caraffa, oppure altri appositi accessori progettati per versare acqua lentamente (fontana, brouilleur, balancier).
Non usare il fuoco con l'Assenzio
Tra le tante imprecisioni e falsità che si raccontano sull'Assenzio la più lampante - mai termine fu più calzante - riguarda il metodo di preparazione.
In nessun caso si utilizza il fuoco nella preparazione dell'Assenzio. La preparazione flambé (o metodo bohémien) che consiste nel bruciare l'alcol o bruciare la zolletta di zucchero, è un metodo inutile inventato di recente (intorno al 1994) in Europa dell'Est, dai fornitori di Assenzio falso che, per via della scarsa qualità degli ingredienti, non intorbidisce con l'acqua. Venne così introdotto questo irragionevole metodo di preparazione al fine di associarlo all'immagine di una fantomatica sostanza illecita, sfruttando la credulità di clienti più ingenui, e abbindolarli con discutibili effetti scenici.
Tra tutte le infinite foto, immagini, pubblicità, locandine, poster, disegni, quadri, (cromo)litografie dedicate all’Assenzio, risalenti al periodo antecedente al bando, non vi capiterà (mai e poi mai) di trovare (neppure) una singola testimonianza di assenzio flambé - e nessun esperto o conoscitore della fata verde potrà dirvi che si tratta di un metodo di preparazione storico e/o accettabile. Sia perché è storicamente inattendibile, sia perché ne rovina completamente il sapore dandogli un cattivo sentore di caramello bruciacchiato.
Per approfondire leggi: Assenzio flambé: facciamo chiarezza su questo abominio
Video dimostrativo per preparare l'Assenzio
Il louche
Per la preparazione di un Assenzio autentico è importante far avvenire il louche. Alcuni degli oli botanici presenti nel distillato si dissolvono facilmente nell'alcool ad alta gradazione durante il processo di distillazione, ma non si mescolano con l'acqua. Quando l'Assenzio viene diluito con acqua e il rapporto alcool/acqua cambia, gli oli si separano dalla soluzione alcolica per formare una sospensione colloidale (minuscole goccioline d'olio) con l'acqua, creando un bellissimo effetto torbido che lo rende opalescente, noto come "louche" o "effetto ouzo". "Louche" è una parola francese (pronunciata lush) che significa "torbido".
Il louche è accompagnato da un rilascio di fragranze e sapori latenti negli oli essenziali e viene ottenuto al meglio gocciolando lentamente l'acqua che deve essere il più fredda possibile. Per apprezzarlo al meglio l'Assenzio autentico non si dovrebbe bere puro, perché molti degli aromi e dei sapori non sono presenti fino a quando l'aggiunta dell'acqua non libera gli oli erbacei dalla soluzione e il sapore "fiorisce".
Se il louche non avviene è perché molto probabilmente si sta bevendo un Assenzio falso.
Lo zucchero
L'aggiunta di una (o mezza) zolletta di zucchero, posta sul cucchiaio forato, non è requisito fondamentale. Consideriamo che nel XIX secolo il gusto propendeva per una dolcificazione massiccia, esistono foto antiche che attestano l'aggiunta di varie zollette, così come ne esistono altre dove lo zucchero non è presente. Al pari del tè o del caffè, aggiungere zucchero o meno, è una scelta individuale in base al proprio gusto.
Il laudano, un falso storico
Urge precisare che non esistono documenti storici che attestino l'aggiunta di laudano (tintura di oppio) nella preparazione di un bicchiere di Assenzio, né nelle cronache né in letteratura.
In "Confessioni di un mangiatore d'Oppio" di de Quincey ad esempio, si parla dell'aggiunta di Laudano o grani d'Oppio nel vino ed in altre bevande, ma non si fa mai riferimento all'Absinthe.
Le leggende legate all'utilizzo del Laudano nascono molto dopo il bando per ribadire l'aura di "bevanda maledetta" dell'Assenzio; soprattutto dopo la sua "rinascita" moderna alcuni produttori hanno deciso di cavalcare l'alone di mistero che circondava la Fata verde sia incentivando la diffusione di ogni tipo di diceria, sia inventando di sana pianta notizie e riferimenti storici (come ad esempio il metodo di preparazione "Bohemien" a base di fuoco, falso storico) al solo fine di sfruttare commercialmente la credulità dei potenziali acquirenti.
Come si degusta l'Assenzio
Per prima cosa si versa l'assenzio nel bicchiere, circa 3cl è una dose standard. Si passa poi ad annusare l'assenzio puro nel bicchiere. Per più dettagli si rimada all'articolo sulla degustazione.
Si passa poi a posizionare il cucchiaio da assenzio sopra il bicchiere e si pone un cubetto di zucchero sul cucchiaio. Si consiglia per la prima volta di provare con mezzo cubetto, ma di fatto il quantitativo di zucchero da utilizzare è un fatto totalmente soggettivo e fornisce il primo elemento di personalizzazione: alcuni bevono l'assenzio con una zolletta intera, altri con mezza, altri con un quarto o senza zucchero addirittura.
In più alcuni mescolano lo zucchero sul fondo del bicchiere dopo aver finito di aggiungere l'acqua, altri invece non mescolano del tutto. Mescolare aumenta la dolcezza dell'assenzio in modo che mezza zolletta con mescolamento alla fine equivale ad una zolletta intera senza mescolamento. Ovviamente chi non mescola si ritrova con molto più zucchero nella parte finale dell'assenzio.
La realtà è che bisogna provare le varie opzioni per capire cosa si preferisce. Provate con mezza zolletta, poi una, poi un quarto, mescolare, non mescolare, e capirete in breve qual è la vostra preferenza.
Se si sta usando una caraffa si passa quindi a versare l'acqua ghiacciata (cubetti di ghiaccio nell'acqua sono consigliati per tenere l'acqua il più fredda possibile) molto lentamente sopra il cubetto di zucchero. L'ideale è versare l'acqua goccia a goccia. Poco a poco lo zucchero si scioglierà precipitando nell'assenzio, e l'assenzio inizierà lentamente a formare il louche (intorbimento), man mano che gli olii essenziali precipitano dalla soluzione con l'alcool.
Per un neofita può essere difficile regolare il flusso d'acqua a mano da una caraffa, quindi potendo è consigliabile avere una apposita fontana per assenzio (i cui ugelli possono essere regolato per far uscire l'acqua goccia a goccia), o una brouille (non consigliata però con assenzi delicati perché il flusso d'acqua è troppo rapido).
La scelta dell'acqua non è eccessivamente importante, basta che sia una buona acqua minerale (non acqua del lavandino ovviamente) non troppo pesante, ma allo stesso tempo non troppo piatta come l'acqua distillata.
Una volta che il louche in fondo al bicchiere si è ben formato, noterete che appare uno strato al di sopra del louche di assenzio limpido, non diluito. E più si aggiunge acqua, più lo strato si assottiglia, fino a sparire del tutto.
Ora viene il momento di decidere il quantitativo di acqua da aggiungere all'assenzio, e qui arriviamo al secondo elemento di personalizzazione: per poter apprezzare il complesso bouquet aromatico di un assenzio, la regola vuole che si aggiunga acqua almeno fino a quando lo strato non diluito svanisce. Quanto poi aggiungere dopo questo punto è di nuovo interamente soggettivo! Di norma l'assenzio si beve con diluizioni che vanno dalle 2 parti di acqua per ogni parte di assenzio, alle 5 parti di acqua per ogni parte di assenzio, ma ognuno aggiusta la diluizione in base al proprio gusto. Ad alcuni l'assenzio piace più concentrato, ad altri più diluito.
L'unico modo è nuovamente sperimentare con i vari rapporti di diluizione per trovare quello che più aggrada. In linea generale io consiglio chi inizia a bere assenzio di partire con un rapporto 1:3 e poi valutare più o meno acqua.
Il bello della diluizione è che si può anche assaggiare l'assenzio man mano che si versa l'acqua per vedere come cambia il sapore al variare della diluizione.
Una volta portata a termine la diluizione, si può mescolare l'assenzio con il cucchiaio per scogliere meglio lo zucchero nel fondo, oppure semplicemente mettere il cucchiaio da parte ed iniziare ad annusare l'assenzio e berlo a piccoli sorsi.
Come accennato all'inizio, l'assenzio è un distillato che richiede il suo tempo, sia nel rituale di preparazione, sia nella degustazione. Allo stesso tempo bisogna prestare attenzione a non impiegare un'ora prima di finire il bicchiere, perché nel frattempo (sopratutto quando fa caldo) l'assenzio diventerà caldo. È importante goderselo con calma ma allo stesso tempo non aspettare troppo, perché l'assenzio è buono freddo.