Recensione di Marco Tonarelli e Michele Ridella
Assenzio: L'Assenzio Puro Bianco
Distilleria: Distillerie Venete Denever - Vittorio Veneto (Treviso), Italia (deneverspirits.com)
Tipologia: Bianco
Batch: 2022
Ci troviamo dopo molto, molto tempo, a recensire un Absinthe autentico prodotto in Italia, era dai tempi del compianto Mistico Speziale che non ci trovavamo di fronte ad un Assenzio prodotto serialmente nel bel paese; al momento l’unico assenzio CO italiano prodotto con regolarità.
Non che non esistano altri assenzi italiani anzi, le opere d’arte di Stefano Rossoni sono un orgoglio nazionale ma da qualche anno produce solo tirature limitate che quasi immediatamente vanno esaurite, qui ci troviamo invece innanzi ad un prodotto facilmente reperibile sul mercato, cosa non trascurabile, ma com’è questo Absinthe?
“L’Assenzio Puro Bianco” è prodotto dalla distilleria Denever di Vittorio Veneto (TV) per mano del mastro distillatore Vincenzo Agostini.
Presentazione
Marco Tonarelli: Prima di passare alla recensione vera e propria una nota di merito al packaging, ben curato; personalmente preferisco le bottiglie dall’aspetto classico, ma in questo caso ci troviamo innanzi ad una bottiglia ben scelta, che richiama forse volutamente le bottiglie da Gin, bella scelta anche l’immagine in trasparenza sullo sfondo.
L’unica cosa che forse non mi piace è il nome appiccicato sul fronte della bottiglia, che sembra un po’ posticcio, ma comunque è solo un piccolo neo su un complesso che visivamente ha un bell’impatto pur discostandosi molto dalla classica iconografia assenziofila, scelta probabilmente fatta anche per rivolgersi ad un pubblico più ampio rispetto a quello degli appassionati puri.
Questo Bianco puro è, appunto, un bianco con una gradazione alcoolica atipica di 70 gradi. Solitamente i Blanche hanno gradazioni fra i 40 ed i 60 gradi, anche se esistono altri assenzi bianchi a gradazione oltre i 70 gradi per arrivare agli oltre 80 del Brut d’Alambic di Matter.
Michele Ridella: Personalmente non posso dire di amare la bottiglia, in quanto più legato ad estetiche più tradizionali o, al contrario, fortemente eccentriche. L’Assenzio Puro Bianco si presenta forse per i miei gusti un po’ troppo sobrio e un po’ troppo moderno. Ma, per l’appunto, si tratta puramente di gusti personali e non dubito che molti altri possano invece apprezzarlo molto.
Passiamo ora alla recensione vera e propria.
Colore
Pre-diluizione con acqua
Marco: Un bianco completamente trasparente.
Michele: Trasparente. Avevo inizialmente notato dei piccoli residui nella bottiglia, ma sono scomparsi in fretta, quindi immagino fosse dovuto allo sballottamento subito durante il trasporto. Come da prassi per i bianchi, non assegnerò alcun punteggio. [Voto: /]
Post-diluizione con acqua
Michele: Un bianco pieno e opaco, più sul freddo che sul caldo, molto apprezzabile [Voto: 4]
Voto: 4/10 (Michele)
Louche:
Marco: Il louche è timido, le prime gocce d’acqua disegnano subito degli oil trails notevoli ma l’intorbidimento tarda a presentarsi, probabilmente a causa sia dell’alta gradazione alcoolica, sia della scarsa presenza d’Anice; una volta partito il louche è deciso anche se un po’ confuso, meno regolare ed estetico dei migliori assenzi ma più che buono, estetico il Top layer.
Durante l’aggiunta d’acqua l’aroma che fuoriesce dal bicchiere è tenue, meno importante di altri assenzi ma piacevole. [Voto: 6/7]
Michele:
Sviluppo
Non nego di averlo apprezzato molto. La partenza è lenta ma non eccessivamente, si prende il suo tempo, e se le prime fasi di opacizzazione risultano un po’ confuse, in seguito si riprende, costituendo la classica nuvoletta verso il basso e poi salendo verso l’alto, andando a creare un top layer ben definito e molto estetico. Superiore alla media dei bianchi. [Voto: 8]
Consistenza
Opacizza completamente, ma manca un po’ di densità. Non c’è però rischio di annacquamento, anche in virtù della gradazione. [Voto: 7]
Voto: 6/7 (Marco) - 15/20 (Michele)
Aroma
Da puro:
Marco: All’apertura della bottiglia si sente un certo odore d’alcool lievemente pungente; è fresco con sentori di Melissa, Artemisia maggiore, una nota dolce lo accomuna ai bianchi di stile francese, il tutto però è molto delicato, meno avvolgente della media degli assenzi in circolazione, comunque piacevole, abbastanza classico. [Voto: 6/7]
Michele: Ha un odore delicato, che non esce molto dal bicchiere o dalla bottiglia; l’alcol è leggermente pungente, l’artemisia si trova in posizione nettamente dominante. Non ha caratteristiche particolari, ma è sicuramente gradevole. [Voto: 11]
Diluito:
Marco: Diluto con 4 parti d'acqua. Odore molto delicato che ricorda i classici bianchi francesi con una lieve nota speziata di Timo che non sarebbe male recepire all’assaggio, mi ha ricordato vagamente La Berlinoise n.5 che ha come tratto distintivo un ben bilanciato sapore di Timo, atipico ma piacevole. [Voto: 6/7]
Michele: Resta delicato, non è uno di quegli aromi che pervadono la stanza, ma rimane piacevole. L’artemisia resta in primo piano, ma le si affianca una nota speziata che contribuisce a renderlo particolare, e anche l’anice fa capolino, seppur nelle retrovie. [Voto: 12,5]
Voto: 12/14 (Marco) - 23,5 (Michele)
Al palato:
Marco Tonarelli:
L’Artemisia Maggiore è la nota principale di questo Absinthe, seguita da un sentore d’Issopo. Più sotto traccia una nota fresca fra la Melissa e la Menta, molto delicata, si nota una balsamicità sfumata ed un sentore lontano direi mediterraneo.
Poco in evidenza l’Anice che comunque ha un sapore particolare, piuttosto dolce e che stempera un minimo il sapore dell’Artemisia Maggiore che ha un profilo molto piacevole, forse un filino piatto.
Personalmente non sono riuscito a percepire il Finocchio che, come l’Anice, non è -credo per scelta del distillatore- il punto di forza di questo bianco. [Voto: 6/7]
Michele Ridella:
Profilo aromatico
Di nuovo, l’artemisia risulta la caratteristica principale dell’assenzio, sebbene ora sia più percebibile una nota limonosa, probabilmente legata alla melissa, che fa da contorno al tutto, sposandosi abbastanza bene con la parte speziata. L’anice è poco in evidenza (si percepisce di più all’olfatto), ma contribuisce comunque a togliere un po’ di spigoli e a rendere il sapore leggermente più rotondo. Anche dopo ripetuti asaggi non riesco invece a percepire il finocchio, e se da una parte è del tutto legittima la scelta di tenerlo nelle retrovie, dall’altra vorrei riuscire ad arrivare a gustarle, quelle retrovie. Nel complesso si beve con piacere, è un sapore che si apprezza facilmente e che chiama un secondo bicchiere. [Voto: 16]
Persistenza aromatica
Marco: Artemisia Maggiore con una leggerissima nota vanigliata e balsamica, non è molto perdurante ma nella media di molti Absinthe della sua fascia. [Voto: 6]
Michele: Non rimane troppo a lungo, ma non scompare nemmeno troppo in fretta. Accompagna piacevolmente per un po’ di tempo, anche se i sapori di contorno tendono a svanire, lasciando l’artemisia sola soletta. [Voto: 14]
Voto: 22 (Marco) - 30/40 (Michele)
Considerazioni finali:
Marco: Piacevole ed atipico, in pratica potrebbe essere un Absinthe da tutti i giorni ma che richiede attenzione nella degustazione per apprezzarlo, è necessario infatti tenerlo un attimo in bocca ed assaporarlo bene per andare oltre l’evidente nota d’Artemisia Maggiore, se però si presta un minimo d’attenzione si possono percepire il citato Issopo e vagamente una nota balsamica di Melissa e Menta.
Come impostazione non mi pare né classico francese, né LaBleue, sta nel mezzo, come potrebbe essere un Farom (un noto HG italiano, in certi momenti me l'ha ricordato) che però gli è qualche gradino superiore.
In definitiva un buon fascia media con molte atipicità, dalla gradazione (70 gradi per un bianco non capita spesso) al profilo aromatico; la predominanza dell’Artemisia Maggiore e la scarsa anisatura fanno pensare che questo Absinthe sia pensato sia per venire a patti con i gusti attuali dominati da una certa predilezione per le note amare, sia per essere utilizzato nelle miscelazioni, ambito nel quale lo sentirei effettivamente a casa propria. [Voto: 6/7]
Accogliamo con piacere l’arrivo sul mercato di questo Absinthe italiano e ringraziamo la distilleria Denever per averci gentilmente fornito delle bottiglie in assaggio.
Michele: L’Assenzio Puro Bianco presenta un certo margine di miglioramento, ma è comunque decisamente un buon prodotto (nonché, vale la pena ripeterlo, uno dei rarissimi assenzi autentici italiani). Mi sento di associarlo ai blanche francesi, piuttosto che ai la bleu svizzeri, ma ha comunque una sua personalità ben definita.
A nome dell’Associazione, ma molto sinceramente anche a titolo prettamente personale, ringrazio molto la distilleria per avermi voluto mandare una bottiglia di questo assenzio.