Recensione di: Marco Tonarelli e Michele Ridella
Assenzio: La Mante Noir
Distilleria: ChezMoonshine (distillatore Pier Cesare Licini)
Tipologia: Blanche
Colore
Pre-diluizione: Bianco cristallino, e come per tutti i bianchi niente voto pre-diluizione.
Post-diluizione: Opacizza completamente, bianco bello pieno e cremoso
Voto: 4/10
Louche
Sviluppo: Louche bello regolare ed estetico, molto pacevole da osservare.
Consistenza: La consistenza finale è sullo standard dei migliori bianchi, bella piena, come detto.
Voto: 14/20
Aroma
Puro: Un odore atipico, sentori di vaniglia ed alcool, con un aroma di erbaceo amaro e di terra umida, non proprio rispondente ai miei gusti.
Diluito: L'odore da diluito rimanda a quello da puro ma più piacevole, con un lieve odore agrumato di Melissa.
Voto: 11/30
Al palato
Profilo aromatico: Non ci siamo, l'aroma è dominato da un forte gusto di quella che sembra Genziana -che non è presente nella ricetta ma il gusto la ricorda proprio- appena addolcita dall'anice (ce n'è di stellato, pare); il finocchio non è male ma il complesso, oltre a non ricordare un Absinthe, è piuttosto pesante e poco invitante.
Persistenza aromatica: Anice ma soprattutto quel gusto di radice che proprio non mi va giù...
Voto: 12/40
Considerazioni e Voto finale
Non ci siamo, pur trattandosi di un Assenzio autentico mi sembra che la ricetta abbia grosse pecche, ok ricercare un gusto particolare, ma le peculiarità non possono essere usate come scusa per un prodotto che poco ha a che vedere non solo con i migliori assenzi in circolazione, ma nemmeno con degli onesti fascia media.
Per quanto faccia piacere che un Assenzio italiano si aggiunga alla truppa dei prodotti di casa nostra, che fra parentesi hanno una qualita medio/alta, alta, mi duole rilevare come com questa "La Mante noir" il distillatore abbia completamente -o quasi- sbagiato mira.
Voto finale: 41/100
Nota
Ci risulta che nel locale piacentino legato alla distillerial questo Assenzio "La Mante Noire", anziché essere servito nel metodo corretto, viene preparato utilizzando il fuoco, perché così richiesto dalla clientela che, sappiamo bene, nella maggioranza di casi è totalmente impreparata e malinformata sull'assenzio e sul modo giusto di gustarlo.
Ricordiamo che il metodo flambé è uno sciocco metodo di preparazione inventato a Praga intorno al 1994 dagli inventori di assenzi falso, per meri e discutibili effetti scenici, che dona all'assenzio un cattivo sapore di caramello bruciacchiato.