Recensione di Andrea Sica
Assenzio: Dubied 1798
Distilleria: Žufánek Distillery - Repubblica Ceca
Tipologia: Verte
Batch: 2018
Assenzio "Dubied 1798" - Žufánek (2018) e Assenzio antico "Dubied Père et Fils" (pre-1843)
L'Assenzio "Dubied 1798" della distilleria Žufánek della Repubblica Ceca riproduce fedelmente la prima marca di Absinthe al mondo che venne commercializzata nel 1798, la "Dubied Père et Fils".
Prima di recensire questo Assenzio è interessante raccontare com'è nato, facendo anche un breve excursus e tornare alla storia dell'origine dell'Absinthe.
La prima marca di Assenzio
Sappiamo che l'artemisia absinthium è una pianta utilizzata in medicina fin dall’antichità. Tuttavia, essendo la seconda erba più amara al mondo, è sempre stato un medicinale terribilmente amaro e non particolarmente gustoso.
Fu solo verso il 1755 che qualche alchimista ebbe l’idea di distillare l’artemisia absinthium dopo macerazione, sapendo che così facendo la pianta avrebbe perso l'eccessiva amarezza ma ne avrebbe conservato le sue proprietà benefiche, oltre che constatare la stimolazione dell’appetito (stava per nascere il primo aperitivo).
Successivamente il distillatore Abram-Louis Perrenoud (che dopo essersi stabilito a Couvet cambiò il suo nome in “Pernod”) scarabocchiò, tra il 1794 e il 1797, una ricetta per un "Extrait d’Absinthe”, ovvero un tonico per curare il mal di stomaco (e non solo).
Non è ben chiaro se la ricetta manoscritta sia stata (ri)elaborata da lui o se l’abbia avuta da Mère Henriod, colei che viene ricordata come la prima distillatrice d’Assenzio.
In ogni caso la ricetta di questo medicinale all’“Estratto d’Assenzio” di Perrenoud, riguardava un tonico a base di artemisia absinthium, ma con l’aggiunta di ulteriori erbe benefiche (tra cui anice verde, menta, melissa, finocchio e issopo).
La popolarità di questo tonico curativo crebbe in breve tempo, non solo per le proprietà benefiche, ma anche perché alla gente piaceva così tanto che lo bevevano anche quando non erano malati.
A questo punto, quello che sappiamo per certo, è che il potenziale commerciale di questo "Estratto d'Assenzio" non passò inosservato a Daniel-Henri Dubied, un commerciante di merletti(!), che non aveva alcuna esperienza di distillazione, ma con un evidente fiuto per gli affari.
Dubied acquistò dunque la ricetta originale dell'assenzio da Abram-Louis Perrenoud e assunse suo figlio, Abram-Louis Perrenoud, che aveva imparato il mestiere di distillazione da suo padre.
Quindi nel 1798 Dubied, con l’aiuto dei suoi figli e di Perrenoud, iniziò a produrre ed imbottigliare l’Absinthe, per la prima volta non più come farmaco ma come bevanda alcolica, fu quindi commercializzato il primo Assenzio della storia con il nome di Dubied Père et Fils (“Dubied Padre e Figli”).
L'azienda aprì poi una distilleria anche a Pontarlier e rimase sempre attiva nella produzione dell'Assenzio fino a quando venne messo al bando.
Il ritrovamento della più antica bottiglia di Assenzio
Nel Novembre 2017 ci fu un avvenimento importante nel mondo dell’assenzio. Sono state ritrovate due antiche bottiglie originali di assenzio pre-bando, ovvero l'Absinthe Dubied Père et Fils (databili a prima del 1843) ben conservate e ancora piene di Assenzio.
Gli esperti che vennero consultati, ma anche delle apposite analisi da laboratorio (tra cui gascromatografia e spettroscopia UV-Vis) ne hanno confermato l'autenticità, sia sull'assenzio contenuto, che per la bottiglia, cera lacca ed etichetta.
Assenzio "Dubied Père et Fils" (pre-1843)
È stata rinvenuta anche qualche altra bottiglia di "Dubied Père et Fils" o delle versioni successive, come la "Fritz Duval Dubied Père et Fils" del 1850/1870.
Una di queste antiche bottiglie è stata donata al museo svizzero “Maison de L'Absinthe” di Môtiers (ne abbiamo parlato qui) dove oggi è esposta.
L'Assenzio antico analizzato
Mentre invece, l'altra antica bottigliadi assenzio è stata aperta, e l'absinthe contenuto è stato travasato in alcuni campioncini che sono stati poi distribuiti ad appassionati ed esperti di tutto il mondo per poter essere degustati.
Campioncino di Assenzio estratto dalla bottiglia di Absinthe Dubied Père et Fils (pre-1843)
Tra chi ha avuto possibilità di assaggiare questa reliquia c’è Martin Žufánek, un esperto distillatore della Repubblica Ceca che, tra i tanti rinomati distillati di qualità, aveva già prodotto anche alcuni assenzi. Dalla sua distilleria sono usciti in particolare degli Absinthes che vennero però ideati dal nostro Stefano Rossoni (il La Grenouille, e L'Ancienne), considerati tra i migliori assenzi autentici al mondo.
Martin, con a disposizione la ricetta (molto generica) manoscritta di Perrenoud, ma soprattutto grazie ad un’attenta analisi effettuata con la degustazione dell’Absinthe antico originale, grazie la sua esperienza nel mondo dell'assenzio ed alla sua professionalità nella distillazione, è riuscito a riprodurre un’edizione limitata del Dubied Père et Fils, ovvero quello che fu il primo Assenzio commercializzato al mondo.
Ha ideato dunque il “Dubied 1798 – Žufánek 2018”, in una edizione limitata a 220 litri di assenzio, per i 220 anni di Storia dell’assenzio.
Fortunatamente il 2018 non è stato davvero l’ultimo batch. Nel febbraio 2019 Martin Žufánek ha rilasciato anche una variante di questo Assenzio chiamato “This is not Dubied”, ovvero una versione alternativa della ricetta del Dubied 1798, che conservava gli ingredienti della ricetta dell’assenzio originale ma utilizzando una base alcolica diversa, che sarebbe stata quella che avrebbe voluto utilizzare ai tempi il maggiore Dubied, ovvero la “marc de Champagne” (“grappa di Champagne”).
Successivamente Martin ha hatto sapere che rilascerà un lotto ogni due, infatti sia nel 2020 che nel 2022, la distilleria Žufánek ha rilasciato ulteriori batch di “Dubied 1798”, seppure sempre in lotti limitati a poche centinaia di bottiglie, questo sia per la difficoltà di reperire erbe di qualità, sia per il prolungato invecchiamento di due anni a cui questo assenzio è sottoposto (9 mesi in botti di rovere e poi 15 mesi in serbatoi di acciaio inox).
La Recensione dell'Assenzio Dubied 1798
Presentazione
Solita bottiglia da 50 cl della distilleria Žufánek, bassa e piccoletta con vetro scuro marchiato dallo stemma della distilleria. Il tappo è a vite, dunque non piacevolissimo. La forma in questo caso è però (casualmente) adeguata a questo prodotto perché ricorda un po' i vecchi flaconi medicinali da farmacia.
L'etichetta gialla raffigura gli originali appunti manoscritti della ricetta di Abram-Louis Perrenoud con un vortice ciclico di 220 anni di storia che unisce vorticosamente il distillatore Dubied del 1798 con il buon Žufánek del 2018.
Colore
Pre-diluizione: Marrone oro e verde oliva scuro, con venature marroncine di foglia morta.
Post-Diluizione: Verde opale scuro.
Voto: 8/10
Louche
Sviluppo: All'aggiunta dell'acqua si intorbidisce relativamente presto, con un magico effetto in cui la parte marrone più scura si sposta verso l'alto, particolare il de-imbrunimiento che avviene, amalgamandosi molto lentamente e formando uno strato denso di oil trails che rimane molto a lungo.
Consistenza: La torbidità finale lo rende opaco e denso, molto compatto.
Voto: 17/20
Aroma
Puro: Molto intenso, si avverte un sentore muschioso con qualcosa che ricorda molto un assenzio vintage.
Diluito: Un lieve sentore alcolico viene ammorbidito da odore erbaceo, una fragrante molto deliziosa che riempie la stanza man mano che si versa l'acqua ghiacciata.
Voto: 28/30
Al palato
Profilo aromatico: Si avverte dapprima una dolcezza che riempie la bocca per poi avvertire l'artemisia absinthium di ottima qualità che si scioglie in bocca.
Quando il palato si abitua all'artemisia absintium iniziano a percepirsi meglio anche gli altri ingredienti, a volte si avverte il finocchio, dopo un altro sorso si distingue l'anice, e un amalgamazione di ingredienti di ottima qualità.
In generale ricorda un po' gli assenzi antichi, complice probabilmente anche il fatto che questo assenzio viene invecchiato 9 mesi in botti di rovere e poi 15 mesi in serbatoi di acciaio inox.
Persistenza aromatica: L'alcol lascia un punzecchiamento alla lingua ed il palato. L'amarezza persiste in modo abbastanza spiccato e forse anche più del dovuto, soprattutto se degustato senza zucchero, cosa che per il mio gusto personale non mi fa impazzire. Ma compensa con la sensazione di piacere generale che persiste nella bocca molto a lungo, insieme ad una ebrezza generale, che solo assenzio di particolare levatura possono donare.
Voto: 35/40
Assenzio "Dubied 1798" - Žufánek (2018) e Assenzio antico "Fritz Duval Dubied Père et Fils" (1850/1870 circa)
Considerazioni finali
Un assenzio molto particolare, quei pochissimi privilegiati che hanno avuto la fortuna di gustarlo insieme a dei campioni dell'antico assenzio Dubied originale,hanno notato tantissimi aspetti in comune.
Il piacere che trasmette è anche qualcosa di particolare anche perché avvolto dal fascino che lo caratterizza, trattandosi di un assenzio che deriva da una storia particolare, accompagna così la degustazione portandoti indietro nel tempo con un'atmosfera mistica.
Sicuramente un assenzio pregiato e di altissima qualità ma, nonostante ciò, trovo il costo un po' spropositato trattandosi comunque una bottiglia da 50 cl. Non un assenzio da tutti i giorni, ma se un bevitore ha già maturato abbastanza esperienza con gli assenzi classici più tradizionali, ed ha curiosità di scoprire questa varietà, può salutariamente concedersi un bicchiere di Dubied 1798 per immergersi nei primordi dell'assenzio, quasi a quando era considerato una medicinale che un tempo curava corpo e oggi cura soprattutto la mente.
Voto finale: 88/100
Assenzio "Dubied 1798" - Žufánek (2018) e Assenzio antico "Fritz Duval Dubied Père et Fils" (1850/1870 circa)