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1° marzo 2005: vent'anni fa l'Assenzio tornava legale in Svizzera

Vent'anni fa, il 1° marzo 2005, la Svizzera scriveva una pagina fondamentale nella sua storia culturale ed economica: l'Assenzio tornava finalmente legale dopo un bando durato ben 95 anni. Questo evento non fu solo una svolta legislativa, ma un vero e proprio simbolo della rinascita della Val-de-Travers, la regione culla della produzione storica di questa bevanda.

Un giorno di festa

Il 1° marzo 2005, le strade di Môtiers in Val-de-Travers, dove l'Absinthe nacque, prima ancora delle grandi distillerie francesi, e dove continuò ad essere prodotto clandestinamente dopo il bando, furono invase da un migliaio di persone per celebrare il ritorno della loro bevanda simbolo. L'evento fu segnato da una spettacolare rievocazione scenica: la "fée verte" (la fata verde) fu impersonata da Marie-France Bitz, condotta in "prigione" da finti gendarmi per poi essere liberata davanti a una folla in festa. A suggellare il momento, il consigliere di Stato Bernard Soguel tagliò simbolicamente le catene che la imprigionavano, decretando così il ritorno ufficiale alla legalità dell'absinthe.

Marie-France Bitz e gendarmi - 1 marzo 20051 marzo 2005: la Fata Verde (Marie-France Bitz) e i gendarmi

La lunga strada verso la rilegalizzazione

Il percorso che ha portato a questa storica giornata fu lungo e tortuoso. L'assenzio venne bandito in Svizzera nel 1910, in seguito a un'ondata di proibizionismo che aveva colpito diversi paesi europei e poi americani, alimentata da paure e pregiudizi sulla sua presunta pericolosità, poi dimostratisi infondati.

Nel Val-de-Travers, però, la produzione clandestina non si fermò mai, continuando sia per consumo personale che per contrabbando, trasmessa di generazione in generazione. La ricetta subì alcune modifiche rispetto agli absinthe verte più conosciuti: si rece necesario utilizzare soltanto ingredienti locali e non veniva colorato di verde, ma lasciato trasparente, come un absinthe blanche, per renderlo meno riconoscibile. Per decenni, l'absinthe continuò così a essere servita sotto il nome in codice di La Bleue. Tutti espedienti che permettevano di aggirare il divieto nei bar e ristoranti della regione.

Lattina di ananas contenente assenzioLattina di ananas in cui il distillatore clandestino Marcel Lebet (detto le Teub) nascondeva "La Bleue" per rifornire amatori

Già nel 2001, un primo passo verso la legalizzazione era stato compiuto grazie alla distilleria Kübler, che introdusse una versione della bevanda conforme ai limiti imposti dalla legge sulle derrate alimentari. Tuttavia, la svolta decisiva arrivò nel 2003, quando il Consiglio degli Stati accettò la proposta del parlamentare Jean-Claude Cornu di rimuovere definitivamente il divieto. Dopo un iter parlamentare durato più di venti mesi, il 1° marzo 2005 la proibizione dell'Assenzio venne ufficialmente revocata.

Marie France Bitz e Bernard Soguel - 1 marzo 2005il consigliere di Stato Bernard Soguel e la Fata Verde (Marie-France Bitz) liberata

Un rinascimento culturale ed economico

La legalizzazione dell'assenzio non fu solo una vittoria per gli appassionati della bevanda, ma rappresentò un'opportunità unica per il rilancio economico del Val-de-Travers. La regione, profondamente segnata dal periodo di proibizione, vide un ritorno alla produzione legale e un incremento del turismo legato all'Assenzio. Oggi, la Maison de l'Absinthe, il museo di Môtiers dedicato all'assenzio, è situato proprio nell'ex stazione di polizia di Môtiers. Numerose distillerie clandestine si legalizzarono rapidamente, mentre altre sorsero in seguito, adottando le ricette storiche tramandate dalle famiglie e sperimentando nuove varianti. E qui si celebra la storia e la cultura di questa bevanda iconica, attrattiva per visitatori da tutto il mondo. Soprattutto con l'Absinthe en fête, la festa dell'assenzio che si tiene annualmente a giugno.

 

Résurection de la Fée Verte 1 marzo 2005

Il significato di un anniversario

Vent'anni dopo, il 1° marzo rimane una data simbolica per la Svizzera e per tutti gli amanti dell'assenzio. Se da un lato il mito della "fée verte" è sopravvissuto grazie alla produzione clandestina, dall'altro la sua rilegalizzazione ha permesso di riscoprire un prodotto autentico, regolamentato e valorizzato con denominazioni di origine controllata.

Oggi, mentre gli appassionati percorrono le strade del Val-de-Travers visitando boutique e distillerie locali, resta viva la memoria di un'epoca in cui la libertà di gustare questa bevanda era negata. La storia dell'assenzio in Svizzera non è solo un capitolo del passato, ma un racconto di resistenza, passione e rinascita, che continua a ispirare nuove generazioni di estimatori.

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