Nato da una tipica famiglia borghese, agiata, politicamente lealista e religiosamente osservante, Rimbaud accettò in modo passivo un’educazione rigida e autoritaria, ma alla prima occasione la ripudiò drasticamente.
Fu infatti un bambino dagli aspetti contraddittori, e queste contraddizioni furono determinanti per il suo destino di uomo e di poeta.
La stessa tradizione famigliare in cui si pone è duplice: la madre incarna la severità e il conformismo borghese, mentre il padre era un militare affascinato dall’Africa, ebbe il gusto dell’avventura e della “libertà libera”, che lo spinse ad abbandonare moglie e figli.
Arthur era il primo della classe del collegio di Charleville, dove ha potuto “sudare d’obbedianza”, anche se “già presentendo violentemente la vela” del “battello ubriaco”, di cui ha sognato i vagabondaggi.