Anche i Simpsons hanno avuto la loro bevanda maledetta, chiamata Strupo... un liquore creato dalla fermentazione di capperi... dal colore verde, bevanda strana e maledetta bevuta dagli artisti, vi ricorda qualcosa?
La storia dell'assenzio è sempre stata molto travagliata. Bandito per circa un secolo, tornato poi improvvisamente legale in Europa nel 1992 quando, a sapere come riprodurlo in quel momento, c'erano pochissime distillerie sopravvissute e che, mentre rispolveravano le ricette originali dei loro bisnonni e si prodigavano a (ri)creare un prodotto di qualità, hanno dovuto poi combattere con la cattiva informazione e con la macroscopica diffusione delle innumerevoli marche di assenzio surrogato che nel frattempo si erano esponenzialmente diffuse, quelle marche che oltre il nome (e a volte sbagliano pure quello) non avevano, e non hanno, nulla a che fare con l'assenzio di un tempo.
Intervista di Andrea Sica a Marco Der Einzige Tonarelli
Andrea: Ciao Marco, raccontaci qualcosa di te
Marco: Che dire, sono uno squattrinato che ha deciso di vivere assecondando le proprie passioni; “lavoro” il meno possibile perché “il lavoro debilita l’uomo (e la donna)” e per lavoro intendo quello salariato; Carlo Monni, un grande attore toscano, raccontava la storia del ciabattino anarchico di Campi Bisenzio che aveva calcolato il guadagno per assicurarsi un’esistenza dignitosa in 2 scarpe riparate al giorno, leggenda vuole che per tutta la vita non abbia mai superato quella soglia ed ecco, io tento di seguire le sue orme, sono anarchico certificato da varie questure del centro/nord e tento di lavorare a salario quel minimo che mi serve per vivere con dignità, il resto del tempo lo impiego in lavori non monetari in bosco (beh ogni tanto qualche moneta arriva...), scalando, esplorando, intagliando legno, dipingendo male e altrettanto male suonando il flauto traverso, scrivendo, divulgando il verbo assenziofilo. Mi diletto di grafica, le immagini dell’associazione sono farina del mio sacco. In generale mi definirei “dilettante professionista”.
Sono molto vanitoso ma non mi prendo troppo sul serio e chi ha a che fare con me dovrebbe fare altrettanto.
Sono verboso e grafomane, strenuo difensore del punto e virgola, esegeta dell’inutilità. Poi c’è tutto il resto che (non) mi definisce.
Basta come presentazione?
Intervista di Marco Tonarelli a Eros Garelli
Marco: Ciao Eros, come va? Vuoi raccontarci come e quando sei entrato in contatto con l’Absinthe? Qual è stato il tuo primo assaggio? Autentico o surrogato?
Eros: Ciao Marco, il mio primo assaggio è stato lo Xenta Superior, più che un surrogato direi un czech-style absinth, che è ancor peggio. :)
Il primo autentico è stato un Duplais verte, ma solo con l'Edouard della Jade è scoccato l'amore.
Intervista di Marco Tonarelli a Paolo Castellano
Da tempo accarezzavo l’idea di raccontare la storia della riscoperta dell’Absinthe in Italia ma poi fra impegni e progetti altri, pur non sopendosi mai realmente, questa idea è sempre scartata in avanti ma sapevo che prima o poi il momento sarebbe giunto ed eccoci finalmente qua, in questo 2021 d’incertezze, pronti a raccontare finalmente la storia dell’Absinthe in italia attraverso le storie degli stessi Absintheurs che ne hanno riscoperto l’aroma e tutelato la tradizione.
Traduzione dell'articolo di Marie-Claude DELAHAYE "L'Absinthe en décroissance?" del 13 maggio 2021
La pandemia non ha facilitato le cose. Un certo numero di piccoli marchi presenti in diversi paesi stanno subendo un crollo nei principali mercati. Resistono solo le realtà oramai consolidate da diverso tempo che hanno potuto investire sull’innovazione e la promozione dei propri prodotti.
La rivista Intel Global drinks, nel numero di maggio 2021, ha dedicato all’assenzio un servizio di due pagine dove oltre a descriverne la storia come di prassi viene fatta una riflessione sul suo futuro.
“L’assenzio dovrebbe essere presente in ogni cocktail bar” è il titolo dell’articolo. In effetti l’assenzio è particolarmente adatto per questo tipo di preparazione. Che sia a Londra, New York o Dubai, i cocktail che ho potuto degustare sono stati eccezionali. Miscelazione e cucina contano numerose ricette con l’assenzio e rappresentano altri modi per interpretare questa mitica bevanda ed ancorarla definitivamente nelle abitudini.
La tabella a fianco mostra la fragilità del mercato dell’assenzio. Tutti i paesi stanno registrando un calo delle richiesta tranne la Svizzera che, in controtendenza, evidenzia un andamento positivo grazie al riconoscimento internazionale della qualità dei prodotti svizzeri. Per quanto riguarda la Francia si riscontra la sua assenza dal top 10 ma è invece presente nella categoria Duty free.
Sul mercato internazionale, se i volumi hanno avuto una leggera flessione dal 2018 al 2019, le quote di mercato sono invece diminuite in modo significativo (colonna 3). Il bilancio percentuale tra il 2018 ed il 2019 segna un - 1,6% (colonna 4) mentre quello relativo al volume è di - 2,7% (colonna 5.169.6-166,9).
La professione conta molto sull’apertura di nuovi mercati come Cina, India e Africa. In questi paesi dove la storia dell’assenzio non fa parte delle loro cultura le ricette dei cocktails rappresenta un mezzo efficace per far conoscere ed apprezzare la nostra fatina verde.
Traduzione dell'articolo di Marie-Claude DELAHAYE "L'Absinthe en décroissance?" del 13 maggio 2021
Con un post nella sua pagina Facebook, il distillatore Stefano Rossoni annuncia che, dopo uno stop di alcuni anni, tornerà a produrre i suoi storici assenzi, a partire dall'absinthe L'Italianne, il floreale assenzio italiano che da quando uscì, nel 2007, conquistò i palati degli assenziofili di tutto il mondo.
Gli assenzi distillati da Stefano Rossoni sono internazionalmente riconosciuti tra i migliori mai realizzati, molti dei quali, vennero prodotti in tiratura limitata e dunque divenuti ormai introvabili.
"Sono passati alcuni anni da quando ho postato qualcosa su gruppi / forum riguardo l'assenzio. In questo periodo ho cercato di trovare una distilleria di cui mi fido, per riprendere a produrre i miei assenzi. Non ho detto nulla al riguardo in precedenza perché non volevo nutrire le speranze della gente, o dare delusione se le cose non funzionavano.
Ora sono CAUTAMENTE ottimista di aver finalmente trovato una piccola distilleria artigianale con un alambicco davvero carino e una persona di cui posso fidarmi. Sono anche riuscito a mettere in sicurezza erbe di qualità eccezionale. Trovare l'anice verde è stato particolarmente complicato negli ultimi anni, con le mie fonti precedenti sono scomparse o hanno subito un notevole calo di qualità. Come tutti sapete, e da sempre mi rifiuto di produrre un assenzio che non soddisfi o superi le mie aspettative.
Avevo intenzione di aspettare fino a quando non avessi prodotto l'assenzio e fosse pronto per la vendita, MA il 2020 è stato un anno così schifoso, stimolante e deprimente che volevo davvero dare ai miei fan un po' di buone notizie e qualcosa da guardare al 2021. Ho intenzione di distillare un batch di prova in poche settimane e come al solito farrlo invecchiare per 6 mesi prima dell'imbottigliamento.
Ho deciso che il primo marchio che riporto è quello che è entrato nella storia dell'assenzio nel 2007 come l'assenzio più floreale mai realizzato: L'Italienne!
Questa prima esecuzione sarà estremamente limitata in termini di quantità e distribuzione, ma spero che questo sia un nuovo inizio. Questo è tutto quello che posso dire per ora.
Mi assicurerò di tenervi informati, ragazzi, ma ecco cose buone in arrivo nel 2021!"
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La storica distilleria francese Guy, fondata nel 1890 e passata da una gestione di figlio in figlio per cinque generazioni: Armand, Georges, Pierre, François e Pierre Guy, nel corso di 130 anni, è dal 20 novembre 2020 nelle mani di Francois-Laurent Vitrac.
L’imprenditore 50enne, nato in Svizzera e cresciuto in California, ha lavorato per oltre vent'anni per il gruppo di lusso LVMH (multinazionale francese che gestisce oltre settanta marchi di settori disparati), ed ora ha appena abbandonato tutto per rilevare la distilleria e stabilirsi in Francia.
Passaggio di testimone tra François-Laurent Vitrac e Pierre Guy (foto di ER /Anthony RIVAT)
Ecco gli assenzi vincitori delle Absinthiades 2019 tenutesi il 5 e 6 ottobre 2019 a Pontarlier. Il risultato è dato dai voti delle degustazioni della giuria.
Vincitore di tutte le categorie
- Fée Verte 69° - Marguet-Champreux Absinthe (Francia) [Grande oro]
Categoria Blanche
- La Saugette 53° - Bourgeois (Francia) [Medaglia oro]
- Junod 65° - Pernot (Francia) [Medaglia argento]
- La Loulette 55° - La Samilla (Francia) [Medaglia bronzo]
Categoria Verte colorati
- La Verte 55° - Cherry Rochet (Francia) [Medaglia oro]
- Opaline 68° - Logisticx (Germania) [Medaglia argento]
- Green Skull 65° - Belmont (Svizzera) [Medaglia bronzo]
Al museo Maison de L'Absinthe (La Casa dell'Assenzio) che si trova a Môtiers in Svizzera, in occasione della settimana dell'Assenzio è stata presentato un nuovo oggetto che sarà lì esposto. Un'eccezionale antica bottiglia di Assenzio (quasi?) doppiamente centenaria, da un valore storico molto importante.
«È un oggetto importante perché è piuttosto raro. Questa bottiglia risale al periodo antecedente al divieto ed è ancora piena e sigillata», afferma Julie Matthey, responsabile della Maison de L'Absinthe. Ci sono state altre tre bottiglie antiche di absinthe che presentano queste stesse caratteristiche e che sono state esposte a Môtiers, ma la nuova arrivata le supera per anzianità.
«Fürstenthum Neuenbürg»
Sull'etichetta di questa bottiglia è possibile leggere «Extrait d’absinthe, Suisse, In Couvet, Fürstenthum Neuenbürg, inder Schweitz» ovvero: "Estratto di assenzio, Svizzera, in Couvet" (in francese) e poi in tedesco: "Principato di Neuchâtel, in Svizzera", la frase in tedesco ci fa capire che questa bottiglia era tra quelle destinate all'esportazione.
Appare anche un nome, quello della ditta Dubied Père et Fils, che tra gli esperti di assenzio è ben conosciuta in quanto è una delle prime, se non la prima, distilleria che passò dall'artigianato alla manifattura di bottiglie di Assenzio. Un'impresa familiare che iniziò producendo macchine da cucire prima di passare alla produzione del celebre distillato.
La ragione sociale di questa azienda è apparsa nel 1798, informa Julie Matthey. La menzione del Principato di Neuchâtel permette di datare la bottiglia prima della rivoluzione del 1848, limitando l'età di questa bottiglia ad un intervallo di 50 anni. Anche se potrebbe risalire anche precedentemente al 1815 in quanto, secondo gli storici, la menzione "Neuenbürg, inder Schweitz" veniva utilizzata già da prima. Solo il trasferimento dell'azienda Dubied Père et Fils a Pontarlier avvenuto nel 1843 a ridurre il tempo. Per ora non si riesce a datarla in modo più preciso, ma si stanno continuando le ricerche. Trovare altre bottiglie di questa serie potrebbe aiutare.
Grazie a un donatore
Questa bottiglia è stata riscoperta all'estero e offerta alla Maison de l'Absinthe. «La portiamo grazie a un cliente che ce la mette a disposizione», spiega Julie Matthey. Sia l'identità di quest'ultimo che il prezzo della transazione rimangono segreti.
Questo arrivo evidenzia il lavoro del Museo, che, oltre a presentare oggetti al Museo Regionale di Val-de-Travers, crea anche una propria collezione.
Fonte: arcinfo.ch - Foto di David Marchon
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